don Tonino ricorda Mons. Giuseppe Ruotolo Me la ricordo ancora con tutte le cadenze del gregoriano. Era l’antifona che si cantava ai primi vespri dei santi confessori. Ma noi, per le sue allusioni, la cantavamo spesso quando il vescovo entrava in cattedrale, nei giorni di festa. L’organo esplodeva dapprima a pieni registri. Poi si placava…
Categoria: * IN EVIDENZA
Titoli, ad oggi, In Evidenza…
Con mani bucate e piedi forati (1989)
Era cominciata la Quaresima, ed io scrissi ai fedeli della mia diocesi una lettera intitolata: «Dalla testa ai piedi», perché la Quaresima è incastonata proprio tra due riti che partono dalla testa (imposizione delle Ceneri), e finiscono con la lavanda del giovedì santo. Il cammino della Quaresima è incastonato proprio tra questi due termini: dalla…
I piedi di Bartolomeo
Carissimi, l’altro giorno ho ricevuto questa lettera. «Caro Vescovo, io non sono né marocchino, né tossicodipendente, né sfrattato. Temo, perciò, di non aver udienza presso di te. Perché ho l’impressione che oggi, se non si appartiene a quel campionario di umanità che ha a che fare con la violenza, con la prostituzione, con la miseria…
I piedi di Giuda
Carissimi, è più facile parlare delle labbra di Giuda che dei suoi piedi. Tutto a causa di quel bacio, naturalmente. Dagli affreschi di Giotto alle tele di Salvatore Fiume, infatti, gli artisti, allungandole come due ventose, hanno adoperato quelle labbra come simbolo del tradimento. Un tradimento che suscita reazioni emotive. Che allude. Una vigliaccata, insomma,…
I piedi di Pietro
Carissimi, tra le cose forti che oggi stanno emergendo nella coscienza cristiana, c’è il convincimento che i piedi dei poveri sono il traguardo di ogni serio cammino spirituale. Abbiamo capito un po’ tutti, cioè, che quando Gesù si curvò sulle prosaiche estremità dei suoi discepoli, più che offrirci il buon esempio dell’umiltà, volle soprattutto farci…
Mio carissimo Giancarlo, non puoi credere quante volte ho letto la tua lettera…
Mio carissimo Giancarlo, non puoi credere quante volte ho letto la tua lettera nel tentativo di trarre conforto per me e di risollevarmi dallo scoraggiamento che ogni tanto mi blocca. È passato un mese dalla mia venuta a Molfetta e, in questi giorni, sto sentendo più vivo che mai il richiamo del passato: la mia…
Preghiera sul molo * La lampara
Questa sera, Signore, voglio pregarti ad alta voce. Tanto, all’infuori di te, non mi sente nessuno. Anche l’ultima coppia di innamorati se n’è andata infreddolita dalla brezza d’ottobre che viene dal mare. E qui, dietro il muraglione del porto, in questo crepuscolo domenicale, non siamo rimasti che io e te, o Signore. E sotto, queste…
Prima Omelia (e benedizione) Episcopale in Alessano, 31 Ottobre 1982
Popolo mio carissimo di Alessano, dal cui grembo materno io mi glorio di nascere, Ti saluto e Ti benedico nel Nome del Signore. Gente della mia terra dolcissima, vorrei dirti tante cose in questo momento, ma l’emozione mi gonfia il cuore, mi serra la gola e mi impedisce di di dare ordine ai miei sentimenti….
Diario del 1962 | Mi è stata consegnata la busta-paga capitolare. Non volevo accettarla
Mercoledì 17 gennaio Mi è stata consegnata la busta-paga capitolare. Non volevo accettarla, ma non volevo che si interpretasse il rifiuto come scontentezza dell’esiguità del contenuto: 545 lire! L’ho presa dietro ripetute insistenze. A passeggio ho portato la macchina fotografica e mi sono divertito un pochino a ritrarre paesaggi. È venuto Don Domenico; mi ha…
Diario del 1960 | «Ton amitié surtout, mon Dieu, oui, oui».
Domenica 11 dicembre «Ton amitié surtout, mon Dieu, oui, oui». Mi risuonano continuamente nell’orecchio queste parole del P. Duval, stasera. Sono sceso a refettorio per sentire i dischi meravigliosi di questo giullare: mi sono commosso: «Ton amitié, mon Dieu, oui, oui». Oggi ho dettato 2 meditazioni alla gioventù femminile e poi, a pomeriggio, ho tenuto…
Diario del 1960 | Vorrei trovarmi in cima a quel castello che si intravede nella bruma trapassata dal sole
Venerdì 19 agosto Vorrei trovarmi in cima a quel castello che si intravede nella bruma trapassata dal sole, lì, in fondo, sul ridosso del promontorio di Castro. Il cielo in questo momento si va liberando degli ultimi banchi di nuvole; tutt’oggi è come se avessi avuto il raffreddore. Anche il mare, che è stato insolitamente…